martedì 25 dicembre 2012

Le mie perle di saggezza 1

Tra demone ed essere


Capita ogni giorno di guardare  un telegiornale o di sfogliare un giornale; si arriva a conoscenza di avvenimenti tanto drammatici quanto imprevedibili e inevitabili. La nostra unica ancora di salvezza siamo noi. Non dico "noi giovani" come si è soliti dire... il barlume alla fine del tunnel è dato dal nostro ego: dal "me stesso" che sento dentro, dal "me stesso" che mi parla ininterrottamente e che nessuno può sentire. Socrate raccontava di un demone, la cui unica manifestazione consisteva nella vocina che dall'anima risale ed esplode in ciò che pensiamo. Per Cartesio il pensiero è indice di esistenza. Ma per noi, per tutti noi il pensiero è semplicemente tutto. Cosa saremmo noi senza il nostro demone? Semplici cose, oggetti indefiniti... All'oscuro delle facoltà dell'intelletto non è percepibile la vita. L'uomo possiede un'idea intrinseca di pensiero, tanto che in giovane età lo associa anche a oggetti. Io non ho idea del motivo per cui pensiamo, del senso che abbia e del perché proprio noi e non ad esempio i fiori. L'unico fatto certo è che tale azione ci permette di innamorarci, di capire, di conoscere, di confrontarci, di imparare, di creare una nostra idea su qualsiasi cosa... ci permette di compiere ciò che ci rende quello che siamo: persone. 
Non so per quale fine siamo al mondo; ma un buon obiettivo nella vita potrebbe essere quello di "addomesticare" il nostro demone, con tutto ciò che ne comporta. Essere migliori per se stessi sarà il motivo per cui un giorno tu verrai ricordato.

lunedì 24 dicembre 2012

Review n° 2



Il linguaggio segreto dei fiori
di Vanessa Diffenbaugh


"Non mi fido come la lavanda. Mi difendo come il rododendro. Sono sola come la rosa bianca, e ho paura. E quando ho paura, la mia voce sono i fiori."
TRAMA
Victoria ha paura del contatto fisico. Ha paura delle parole, le sue e quelle degli altri. Soprattutto ha paura di amare e di lasciarsi amare. C'è solo un posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto nel parco pubblico di Protero Hill, a San Francisco. I fiori, che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città, sono la sua casa. Il suo rifugio. La sua voce. Proprio attraverso il loro linguaggio Victoria cominica le sue emozioni più profonde. La lavanda per la diffidenza, il cardo per la misantropia, la rosa bianca per la solitudine. Perchè Victoria non ha avuto una vita facile. Abbandonata in culla, ha passato l'infanzia a passare da una famiglia adottiva a un'altra. Fino all'incontro, dreammatico e sconvolgente, con Elisabeth, l'unica vera madre che abbia mai avuto, la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori. E adesso, è proprio grazie questo magico dono che Victoria ha preso in mano la sua vita: ha diciotto anni ormai, e lavora come fioraia. I suoi fiori sono tra i più richiesti della città, regalano felicità e curano l'anima. Ma Victoria non ha ancora trovato il fiore in grado di rimarginare la sua ferita. Perchè il suo cuore si porta dentro una colpa segreta. L'unico in grado di estirparla è un ragazzo misterioso che sembra sapere tutto di lei. Solo lui può lavare quel peso dal cuore di Victoria, come spine strappate a uno stelo. Solo lui può prendersi cura delle sue radici invisibili. Solo così il cuore più acerbo della rosa bianca più diventare rosso di passione.
EDITORE: Garzanti
PRIMA EDIZIONE: maggio 2011

... dal dizionario di Victoria

Acacia: amore segreto

Amarillide: orgoglio

Basilico: odio

Buganvillea: passione

Calendula: dolore

Gardenia: raffinatezza