martedì 25 dicembre 2012

Le mie perle di saggezza 1

Tra demone ed essere


Capita ogni giorno di guardare  un telegiornale o di sfogliare un giornale; si arriva a conoscenza di avvenimenti tanto drammatici quanto imprevedibili e inevitabili. La nostra unica ancora di salvezza siamo noi. Non dico "noi giovani" come si è soliti dire... il barlume alla fine del tunnel è dato dal nostro ego: dal "me stesso" che sento dentro, dal "me stesso" che mi parla ininterrottamente e che nessuno può sentire. Socrate raccontava di un demone, la cui unica manifestazione consisteva nella vocina che dall'anima risale ed esplode in ciò che pensiamo. Per Cartesio il pensiero è indice di esistenza. Ma per noi, per tutti noi il pensiero è semplicemente tutto. Cosa saremmo noi senza il nostro demone? Semplici cose, oggetti indefiniti... All'oscuro delle facoltà dell'intelletto non è percepibile la vita. L'uomo possiede un'idea intrinseca di pensiero, tanto che in giovane età lo associa anche a oggetti. Io non ho idea del motivo per cui pensiamo, del senso che abbia e del perché proprio noi e non ad esempio i fiori. L'unico fatto certo è che tale azione ci permette di innamorarci, di capire, di conoscere, di confrontarci, di imparare, di creare una nostra idea su qualsiasi cosa... ci permette di compiere ciò che ci rende quello che siamo: persone. 
Non so per quale fine siamo al mondo; ma un buon obiettivo nella vita potrebbe essere quello di "addomesticare" il nostro demone, con tutto ciò che ne comporta. Essere migliori per se stessi sarà il motivo per cui un giorno tu verrai ricordato.

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